Lunedì prossimo la premier dovrebbe essere a Bari per le consultazioni Regionali. Perchè non si allunga a Taranto? La città dell’Ilva. Della più importante base navale della Marina Militare. Del Porto potenzialmente più rilevante del Mediterraneo ma, nei fatti, ormai morente. Per una volta lasci perdere la masseria di Bruno Vespa, rivolga le sue attenzioni al terzo capoluogo di provincia del Mezzogiorno penisulare
Allungarsi da Bari a Taranto. Non crediamo costi tanta fatica alla premier percorrere altri 80 chilometri. Considerato che, lunedì prossimo, arriverà in Puglia per la campagna elettorale delle Regionali. In tre anni di sua permanenza a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, se non ricordiamo male, non si è mai fatta vedere da queste parti. Preferendo, quando capitava in zona, la masseria di Bruno Vespa, il giornalismo che pone domande telecomandate, la provincia, la Messapia, alla terza città più grande – e importante – del Mezzogiorno peninsulare. Sono Giorgia, sono una donna, una madre, una cristiana. Ma, evidentemente, non un tarantina. Nel senso dell’appartenenza nutrita da uomini e donne di governo verso il Paese rappresentato, comune per comune, al di là di ciò che reciti il proprio stato di nascita.
Eppure Taranto non è una città come le altre. La sua storia, il suo presente, l’idea di avvenire che andrà comunque coltivata, la rendono diversa. Per molti versi anche singolare. Qui ha sede l’industria dell’Ilva: una fabbrica che brucia vite, che scioglie 50 milioni di euro al mese. Risorse che si piangono i contribuenti italiani. Altro che Legge di Bilancio, costruita con le ristrettezze del momento, e superbonus. Sempre qui insiste la più importante base Nato della nostra Marina Militare. Non proprio un dettaglio, una minuzia, considerati i venti di guerra che soffiano sopra le nostre vite di occidentali erranti. Qui, e non in altre città pugliesi, ritroviamo il Porto potenzialmente più interessante del Mediterraneo. Ma, nei fatti, causa dragaggi mai realizzati, il più morente tra gli scali italiani.
Ecco, come avrebbe detto Totò, è la somma che fa il totale. Una tale ricchezza povera, tante contraddizioni concentrate tutte assieme in questo lembo di Paese, in questo Arcipelago Sud per dirla con le parole di un fortunato libro di Goffredo Fofi di molti anni fa, non meriterebbe forse una visita del capo del governo? Una presenza anche simbolica, perché di gesti simbolici è gravida la storia della Repubblica. Anche Bruno Vespa, ne siamo certi, sarebbe contento se Giorgia si facesse vedere per una volta Taranto. E non nella sua masseria. La destra di governo. Futurista. Futuribile.


