Il senatore del Movimento 5 Stelle chiede risposte sulla richiesta di riesame dell’A.I.A
“Il 25 ottobre ho depositato un’interrogazione a risposta orale in commissione ai Ministri per gli affari europei, il Sud, politiche di coesione e il PNRR, delle imprese e del Made in Italy e dell’ambiente e della sicurezza energetica, in merito alle ultime vicende societarie che riguardano da vicino ex Ilva”. Così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle, Mario Turco.
“In particolare, si chiede come sia possibile che Invitalia, socio pubblico di una società strategica come l’ex Ilva di Taranto, possa essere stato tenuto all’oscuro di un accordo firmato tra il Governo e il socio privato della stessa azienda (ArcelorMittal), e se tali voci siano effettivamente vere.
Inoltre, stando alle notizie ufficiali, si domanda quali ragioni abbiano impedito di vincolare gli impegni finanziari alla sottoscrizione di un accordo di programma avente ad oggetto la chiusura delle fonti inquinanti, la diversificazione e riconversione industriale, nonché la tutela ambientale e sanitaria delle aree, unitamente ad interventi di sostegno al reddito e alla riqualificazione dei lavoratori e delle imprese dell’indotto. – Sottolinea Turco – Di conseguenza, si domanda se i Ministri in indirizzo non ritengano doveroso, ognuno per i relativi profili di competenza, dire no alla richiesta di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A), avente ad oggetto la sola continuità del ciclo integrale a carbone per altri 12 anni e l’apertura di un inceneritore dove bruciare oltre 60.000 tonnellate annue di plastica.
Infine, si ripresentano espressamente due perplessità ai Ministri competenti. Per prima cosa, se non reputino necessario condizionare il rilascio dell’AIA agli esiti della Valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS), in modo da valutare preventivamente l’impatto che tale autorizzazione potrebbe avere sulla salute della popolazione. – Conclude il Senatore Mario Turco – In seconda battuta, se non considerino urgente promuovere una revisione dei limiti degli inquinanti contenuti nel D.Lgs. 155/2010, al fine di migliorare i criteri di valutazione della qualità dell’aria e di allineare gli standard nazionali alle raccomandazioni dell’Oms”.


