Non ci sono i numeri per votare la sfiducia a Bitetti e, subito dopo, eleggere Abbate al suo posto. Melucci corre ai ripari, chi non si allinea potrebbe perdere il proprio riferimento in Giunta. E intanto, nelle prossime ore, un assessore dovrebbe rassegnare le dimissioni
Convocata per lunedì, alle ore 14.00, una riunione di maggioranza a Palazzo di Città. I conti non tornano sulla mozione di sfiducia con la quale rimuovere il presidente Bitetti nella seduta di giovedì prossimo. I numeri latitano, a 17 non ci si arriva neanche se i singoli consiglieri disponessero di due voti ciascuno invece che uno. Al numero legale neanche. Fiutato il pericolo, il sindaco è corso ai ripari. E di sabato sera ha, in tutta fretta, con pollice ed indice scritto sulla chat WhatsApp di maggioranza. Tutti precettati per l’inizio della nuova settimana.
Sembrerebbe che i consiglieri comunali che non dovessero votare la mozione e, al tempo stesso, indicare Abbate come nuovo presidente dell’Aula perderebbero i propri assessori in Giunta. Dopo la mancata firma risolutrice dal notaio, non apposta proprio da Abbate, questo sembra essere il passaggio più impervio per l’Amministrazione Melucci. Quello che desta maggiori preoccupazioni. Voci non confermate parlerebbero inoltre d’imminenti dimissioni, da protocollare nelle prossime ore, da parte di un assessore. E’ un’agonia senza fine. Uno spettacolo indecoroso. Di stabile nella politica tarantina c’è solo l’instabilità.