“La Divisione Aerostrutture possiede un patrimonio inestimabile di tecnologia e professionalità che non può essere disperso. È fondamentale restituire prospettive certe”
Il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd), presidente della II Commissione consiliare della Regione Puglia, ha espresso la sua preoccupazione riguardo al futuro della Divisione Aerostrutture di Leonardo, sottolineando una questione annosa e irrisolta: “la mancanza di una politica industriale nazionale efficace e il rapporto con i gruppi industriali pubblici in Puglia e nel Mezzogiorno”.
Riemerge un approccio problematico da parte delle industrie, che sembrano sfruttare le risorse locali per poi abbandonare il territorio alle prime difficoltà. “In questi giorni riecheggiano sinistre, in Puglia e Campania, le parole dell’amministratore delegato Roberto Cingolani che ha paventato lo scorporo della Leonardo Divisione Aerostrutture che comprende i siti di Grottaglie, Foggia, Nola e Pomigliano D’Arco, a causa delle difficoltà della commessa Boeing”, dichiara Di Gregorio.
Difficoltà che tuttavia non sono nuove. Lo stesso management di Leonardo ha più volte promesso nuove commesse che, ad oggi, non si sono concretizzate. “C’è da chiedere, a Cingolani ed ai suoi predecessori, perché un investimento così importante e il futuro di migliaia di lavoratori sia stato vincolato ad una sola commessa e perché non sia stata attuata negli anni passati un’adeguata e necessaria politica industriale finalizzata ad ampliare e diversificare il portafoglio ordini dell’azienda?”, si interroga il consigliere regionale del Pd.
Si ricorda inoltre che lo stabilimento di Grottaglie è stato realizzato con fondi pubblici e non può essere abbandonato senza considerare le conseguenze. “La Divisione Aerostrutture possiede un patrimonio inestimabile di tecnologia e professionalità che non può essere disperso”, ha affermato Di Gregorio.
Per questo motivo ha sollecitato l’avvio immediato di nuove politiche industriali per rilanciare il settore, sottolineando la necessità di un tavolo di confronto nazionale che tuteli occupazione e produzione. “È fondamentale restituire prospettive certe a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie”, ha concluso.