Il direttore Vito Rubino chiede azioni immediate per affrontare l’emergenza idrica che ha colpito i comuni del tarantino: “Livelli d’acqua tra i più bassi degli ultimi 20 anni”
“A che punto sono i lavori di manutenzione straordinaria alla galleria della diga di San Giuliano? Per il prossimo inverno sono state programmate mirate attività di pulizia e riparazione del canale adduttore lungo trentacinque chilometri?”.
A porre questi interrogativi al nuovo consorzio unico di bonifica ‘Centro Sud Puglia’ è la Cia Due Mari Taranto-Brindisi, con l’imminente conclusione della stagione irrigua segnata da un’acuta crisi idrica che ha impattato duramente gli agricoltori locali di comuni come Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello e Palagiano.
Attraverso il direttore Vito Rubino, l’Ente enfatizza l’importanza di non lasciare nulla al caso, specialmente dopo una stagione che ha registrato livelli d’acqua tra i più bassi degli ultimi venti anni. Rubino urge una risposta proattiva e immediata che includa la pulizia e riparazione del canale adduttore, oltre alla preparazione per la prossima stagione irrigua 2025.
“L’ultima stagione irrigua è stata caratterizzata da un livello d’acqua tra i più bassi degli ultimi 20 anni. – ha chiarito il direttore Vito Rubino – Non possiamo più limitarci a sperare che piova sulle dighe: bisogna agire preventivamente studiando soluzioni alternative che donino serenità ai nostri agricoltori. Senza attendere i “furbastri” della Basilicata, che negano l’acqua alla Puglia e impiegano nel proprio territorio volumi idrici paragonabili a quelli utilizzati nelle risaie, occorre attivarsi sin da subito”.
È necessaria una manutenzione di mezzi e strutture, rendendo fruibili tutte le possibili fonti idriche presenti nel versante occidentale della provincia di Taranto: “dal fiume Tara al fiume Bradano, passando dai pozzi esistenti e non ancora messi in esercizio su tutto il territorio (per prevenire eventuali nuove emergenze)”, precisa Rubino sottolineando che “occorre attivarsi per l’utilizzo delle acque reflue nei vari comuni, inserendole laddove possibile, nelle reti consortili esistenti”.
“La dirigenza dell’attuale struttura tecnica dell’ex consorzio di bonifica ‘Stornara e Tara’ abbandoni il suo storico immobilismo prima che sia troppo tardi e che gli agricoltori, esasperati, si mobilitino autonomamente. Lavoriamo subito per la prossima stagione irrigua 2025 per salvare le nostre colture di pregio, il reddito degli agricoltori pugliesi e i tanti posti di lavoro”, ha concluso il direttore della Cia Due Mari.