Avviati i lavori infrastrutturali per rendere operativo l’invaso nel Tarantino. Il presidente Emiliano propone una nuova gestione condivisa delle risorse idriche nel Mezzogiorno
Sono state avviate le opere infrastrutturali per fare in modo che la diga del Pappadai entri presto in funzione contrastando gli effetti della siccità e dando respiro al mondo agricolo. I lavori sono stati presentati questa mattina, su un’area dell’invaso del Pappadai, nel territorio di Monteparano in provincia di Taranto.
“Oggi rilanciamo un’idea nuova per la gestione della risorsa idrica in Puglia e in tutto il Mezzogiorno – ha detto il presidente della Regione, Michele Emiliano – che consenta a regioni come Molise, Campania, Calabria o Basilicata, di utilizzare ciò che già è nella nostra disponibilità, grazie a programmi a breve termine, come la diga del Pappadai, e a medio termine, come quella del Liscione in Molise. L’acqua è un patrimonio comunitario che deve essere condiviso secondo uno schema giusto, assicurato da un rapporto tra il governo centrale e le società che devono distribuire l’acqua”.
“Acquedotto Pugliese – ha proseguito – è pronto ad essere la parte principale del soggetto unico per la distribuzione dell’acqua in tutto il sud Italia. Cucire una governance così complessa su un bene così essenziale è un’operazione politica di grande livello, alla quale come Regione Puglia abbiamo dato disponibilità, come l’ha data il presidente del Molise a condividere l’acqua della diga del Liscione e di questo lo ringrazio”. “Questo – ha concluso Emiliano – non è solo un problema tecnico, ma è un problema di natura politica e noi siamo pronti a discuterne con il commissario e col governo senza nessun tipo di prevenzione”.
“Abbiamo stanziato i primi 6 milioni che – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia – hanno determinato opere che, di fatto, consentono l’utilizzazione vera e piena di questa diga, fiore all’occhiello per la Puglia in termini di utilizzazione di risorse idriche, specie in questo momento storico”. “Un momento importante per la Puglia e soprattutto per il mondo agricolo – ha sottolineato commissario straordinario del Consorzio Unico di Bonifica Centro Sud Puglia, Francesco Ferraro – perché si riprende un’opera che è stata pensata nel piano Marshall, ripresa e realizzata con la Cassa del Mezzogiorno ma mai entrata in funzione”. (ANSA)
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