di Emanuela Perrone
In questi giorni stanno arrivando ai cittadini gli avvisi di pagamento della tassa sui rifiuti. Numerose le polemiche per un considerevole rincaro a fronte di un servizio di raccolta scadente e disorganizzato
Gli avvisi di pagamento della Tari sono arrivati puntuali e con loro l’annunciata stangata: la tassa sui rifiuti aumenta di circa il 7% rispetto allo scorso anno. Un rincaro che fa discutere non solo per l’entità, ma anche per i tempi: la prima rata o la rata unica è prevista già a fine giugno, lasciando di fatto pochissimo margine per intervenire e attenuare l’impatto sui bilanci familiari.
Il tutto accade in un momento di transizione amministrativa: Taranto è ancora commissariata e il nuovo sindaco, Piero Bitetti, non è stato ancora proclamato ufficialmente né è stata nominata la nuova giunta comunale. Una situazione che rende più difficile qualsiasi revisione urgente, nonostante le pressioni che iniziano ad arrivare da più fronti politici.
A rendere ancora più grave la situazione, sono i continui problemi nel servizio di raccolta rifiuti. La differenziata, nonostante le promesse e gli annunci degli ultimi anni, fatica a decollare: in molte zone della città il servizio non è ancora attivo o è applicato in modo disorganico. La mancanza di una copertura omogenea del sistema porta inevitabilmente a cumuli di spazzatura abbandonati e a proteste sempre più frequenti da parte dei cittadini.
Numerose le segnalazioni di disagi: cassonetti stracolmi, rifiuti non raccolti per giorni e un sistema porta a porta che in alcune aree funziona a singhiozzo. Scene che non giustificano, agli occhi dei contribuenti, il rincaro della tassa.
“Paghiamo di più per un servizio che funziona peggio”, lamentano sui social, molti nostri lettori. “La Tari diventa sempre più alta ma la città è sempre più sporca. Vergogna”, commenta qualche altro utente.
È quindi chiaro che il neoeletto sindaco Bitetti, che nei prossimi giorni entrerà ufficialmente in carica, dovrà affrontare subito il nodo rifiuti: da un lato, contenere i costi per le famiglie già in difficoltà, dall’altro, rilanciare con decisione un piano credibile e funzionante per la raccolta differenziata, oggi ancora al palo.
Per i tarantini, la Tari resta ancora oggi il simbolo di una città che fatica a offrire servizi dignitosi. Un inizio in salita per la nuova amministrazione, chiamata a dirimere un problema che Taranto si trascina da tanto, troppo tempo.