“È una battaglia per gli agricoltori, per chi lavora la terra, per chi crede nel turismo, per chi vuole un futuro sano e pulito per i propri figli. Il progetto ha subito uno stop importante, seppur non definitivo. Ecco perché ci teniamo a ribadire che la battaglia non è conclusa”
Il Ministero della Cultura ha espresso il suo parere tecnico negativo e vincolante sul progetto del termovalorizzatore proposto dalla società Ecologistic S.p.A. a Ginosa.
Il Dicastero, nel documento, evidenzia criticità ambientali e paesaggistiche sottolineando come la realizzazione dell’impianto avrebbe un notevole impatto visivo, “contribuendo in modo significativo alla frammentazione e all’artificializzazione del paesaggio” compromettendo il paesaggio agricolo della zona, caratterizzato da uliveti, vigneti e seminativi, risultando quindi incompatibile con le normative paesaggistiche regionali.
“Parole nette, chiare, inequivocabili. Il Ministero certifica l’incompatibilità assoluta di un impianto che avrebbe devastato il nostro paesaggio e la vocazione agricola e turistica di Ginosa e mentre arriva questo atto formale che conferma anni di battaglie, il silenzio politico è assordante.” Lo afferma il sindaco di Ginosa, Vito Parisi.
In piena campagna elettorale per le regionali, tutte le forze politiche tacciono. Noi no. Il Movimento 5 Stelle è stata l’unica forza ad agire, in ogni sede: nei Consigli comunali, davanti ai Ministeri, fino a Bruxelles.
Abbiamo portato la voce di un territorio che non vuole essere sacrificato. Di agricoltori che chiedono rispetto. Di cittadini che difendono la propria terra. – Sottolinea – E intanto si parla di 100 milioni di euro di fondi pubblici per questo progetto. Ma allora mi chiedo, e lo chiedo a chi oggi resta zitto, o ha cambiato idea: non sarebbe più giusto investire quei soldi per sostenere gli agricoltori, i lavoratori, le imprese agricole e chi costruisce un futuro sostenibile?
Noi non siamo mai rimasti in silenzio. Abbiamo difeso Ginosa in tutte le sedi: regionali, ministeriali, giudiziarie. Perché questa non è una battaglia politica, ma una battaglia di verità, dignità e futuro. – Conclude il primo cittadino – È una battaglia per gli agricoltori, per chi lavora la terra, per chi crede nel turismo, per chi vuole un futuro sano e pulito per i propri figli. Il progetto ha subito uno stop importante, seppur non definitivo. Ecco perché ci teniamo a ribadire che la battaglia non è conclusa. Ma oggi abbiamo una certezza: la verità è dalla parte di chi difende il territorio.”


