Il socio di minoranza del Taranto Fc 1927 valuta positivamente l’esclusione dal campionato di Lega Pro. Adesso « spazio a un progetto solido»
«Sono parole che mai il trust avrebbe pensato di poter pronunciare, ma la decisione di poco fa del Tribunale Federale Nazionale di escludere il Taranto dal campionato di Serie C non può che essere accolta con sollievo».
Inizia così il comunicato della APS Taras 706 a.C. socio di minoranza del Taranto FC 1927.La nota continua così: «Il destino del nostro club – si afferma – era segnato da tempo, frutto degli ultimi anni di scellerata gestione da parte di Massimo Giove e dei suoi sodali, che in ultimo il 31 luglio scorso ha pensato bene di annunciare un disimpegno mai tradotto in reale decisione di cedere le quote societarie. Il trust non ha mai smesso di cercare alternative credibili per la gestione della società, andandosi a infrangere costantemente contro l’arroganza e l’autoreferenzialità di Giove. Abbiamo così dovuto assistere al vilipendio dei colori rossoblù, affidati a incolpevoli ragazzini usati come burattini per continuare il più possibile l’assurda pantomima del campionato in corso. Il sollievo deriva dunque dal liberarsi di questo inutile scempio».
Resta il rammarico, ma non solo: «Tuttavia, la rabbia è tanta. Questa fine si poteva e si doveva evitare, lavorando – prosegue la APS Taras – tutti insieme alla difesa del bene superiore rappresentato dalla categoria, cosa che la città intera non è stata in grado anche solo di immaginare. Nell’ora più buia del calcio tarantino, l’unica speranza è che tutto quello che abbiamo vissuto serva da lezione per il futuro. Per non andare dietro a momentanei capipopolo in grado di bruciare in poco tempo quanto faticosamente conquistato in lunghe stagioni di agonia. Per essere in grado finalmente di sfruttare le rare occasioni che si presentano in riva ai due mari, come la costruzione in corso del nuovo stadio».
L’auspicio è uno: «Siamo sicuri che in molti adesso – conclude – si presenteranno al capezzale del morto, promettendo miracoli e funamboliche rapide risalite. L’auspicio è che per la ripartenza si scelga un progetto solido e credibile, piuttosto che ruffiano e scoppiettante nelle promesse. Da queste parti sarebbe davvero l’unica vera e grande rivoluzione. Affinché tutto questo non accada mai più».
In foto Rodolfo De Molfetta, presidente APS Taras 706 a.C. (scatto tratto dalla pagina Facebook)