CosmoPolis intervista il pugile tarantino. Per lui tante soddisfazioni e vittorie, avendo bene in mente i nuovi obiettivi da raggiungere
Forza e determinazione. Si può descrivere così Francesco Magrì, giovane pugile della Quero Chiloiro.
Dopo una lunga pausa, Magrì è salito sul ring vincendo i Campionati Assoluti e tornando a indossare la maglia azzurra. Una crescita costante che gli ha permesso di riconquistare il suo spazio nel pugilato e affermarsi come uno dei grandi talenti di questo sport.
Per il primo incontro internazionale del 2023, il confronto Italia Portogallo, Francesco Magrì ha incontrato il capoverdiano Armando Nae, in un match combattuto vinto dal pugile tarantino con caparbietà.
A dicembre ti sei laureato campione agli Assoluti 2022. Dopo quella vittoria ha dovuto valutare la strada del professionismo o la Nazionale. Cosa ti ha spinto a scegliere la maglia azzurra?
Gli assoluti per me erano un banco di prova, volevo capire dopo 3 anni di inattività causati dall’infortunio (femore rotto ndr) e con soli tre mesi di preparazione difficile, perché fatta ritagliando il tempo con gli impegni lavorativi e familiari, a che livello fossi. Ho vinto e mi si è riaperto tutto. Ho avuto offerte da procuratori per passare pro ma al momento ho preferito imboccare la strada della nazionale. Quella maglia, l’inno, sono per me fonte di emozione difficile da spiegare. Un giorno magari farò il salto ma nei dilettanti e per la nazionale oggi voglio combattere, vincere e prendere qualche medaglia.
Lo scorso 14 gennaio hai fatto il tuo ritorno sul ring con la Nazionale per Italia-Portogallo, incrociando i guantoni con Armando Nae. Come ti sei preparato per questo incontro?
Il match è stato preparato bene in ritiro con i tecnici federali, siamo in pieno allenamento in vista dei prossimi tornei, quindi la condizione non può essere al top, in più due giorni prima ho accusato sintomi influenzali. Comunque ho condotto il match come piace a me, di rimessa sfruttando le falle del mio avversario. Un portoghese grosso e forte fisicamente, molto scorbutico ma ho trovato la strada e messo a segno i miei colpi senza rischiare.
Come hai vissuto questo ritiro con l’Italia?
Ci alleniamo duramente e con grande serietà due volte al giorno. Stiamo formando un bel gruppo e speriamo di toglierci tante soddisfazioni.
Com’è il tuo rapporto con il commissario tecnico azzurro Emanuele Renzini?
Emanuele lo conosco da tempo. Ero un piccolo youth quando l’ho conosciuto e poi c’era sempre da élite prima del mio infortunio. Con Renzini mi trovo bene, nutro per lui una grande stima lui e credo nel suo metodo.
Il maestro Cataldo Quero ti definisce “una forza della natura”. Con lui state puntando alla qualificazione olimpica?
Aldo, il mio maestro, è la persona, insieme al Maestro benemerito Vincenzo Quero, che pugilisticamente mi conosce meglio più di chiunque altro. Insieme abbiamo fatto grandi cose e gli sarò sempre grato. Se il maestro crede nel sogno olimpico io mi fido di lui e farò di tutto per realizzare questo sogno.
Dove vuole arrivare arrivare Francesco Magrì?
In Italia ho già dimostrato più volte di essere il migliore nella categoria dei pesi medi, ora dovrò farlo anche con la nazionale. Non mi pongo limiti, Non sono imbattibile ma non mi pongo limiti. Prima del gong credo di battere chiunque e voglio provarci. Il mio obiettivo? Vincere il prossimo match.