“Basta alibi, ora bisogna correre e farlo in armonia”
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci è oggi a Roma, assieme al presidente del Coni Giovanni Malagò, per ricostituire il comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026, all’indomani della burrasca che ha investito l’ex direttore Elio Sannicandro e della neo nomina di Carmine Pisano.
La procedura prevede lo scioglimento del comitato esistente e la riformulazione della sua governance, con il trasferimento di tutte le obbligazioni, i negozi e i rapporti di lavoro in capo al costituendo contenitore.
“Ritengo che ormai abbia poca utilità guardare agli accadimenti del passato e alle motivazioni che hanno comportato ritardi e criticità nella gestione del masterplan di Taranto 2026 – ha dichiarato il primo cittadino ionico a margine dei citati fitti confronti delle ultime ore – è di tutta evidenza che adesso bisogna ripartire di gran lena, in unità e rispetto tra le parti istituzionali, nell’esclusivo interesse di Taranto, del mondo sportivo e della reputazione dell’intero Paese. D’altronde, è quanto sta accadendo, come noto, anche per Milano-Cortina 2026, dove al pari non siamo dinnanzi a situazioni organizzative agevoli per il contesto attuale nazionale ed internazionale. Desidero confermare che tutto il lavoro riferibile ai progetti degli impianti che ospiteranno le discipline del calendario ufficiale e la provvista finanziaria risultano ormai abbastanza definiti. Per questo, ne sono grato al Governo, al commissario straordinario e alla Regione Puglia. Nonostante gli sforzi sinceri di tutti, mi rammarica che gli equilibri complessivi siano ancora mancanti di qualcosa, ma nei prossimi giorni auspico che ci sia spazio per approfondire aspetti di dettaglio nella composizione interna del nuovo comitato organizzatore. Auspico anche toni costruttivi da parte di ciascuno, perché ora serve restare concentrati nell’interlocuzione nei riguardi del comitato internazionale, al quale presto indirizzeremo nostre opportune note di aggiornamento. Approfitto per richiedere formalmente al Governo di prendere in seria considerazione la concessione di poteri speciali al commissario, – spiega Melucci – nei termini della gestione delle complesse procedure di gara, la ritengo una via obbligata a due anni e mezzo dalla cerimonia d’apertura. È un nuovo inizio, non sono contemplabili altri scenari che il successo dell’edizione italiana”.