di Vittorio Galigani
Agli interessati, che presenteranno la manifestazione di interesse, saranno richieste garanzie di solvibilità, un piano industriale pluriennale ed il rispetto delle condizioni di onorabilità previste dalle norme federali. La scelta, a cavallo della fine di luglio, cadrà su chi sarà in possesso dei titoli migliori. Lecito, nelle procedure, il coinvolgimento del Sindaco di Taranto
Sarà campionato di Eccellenza Regionale. Il futuro del calcio tarantino sarà affidato ad una nuova struttura, ma i tempi e le procedure, necessariamente, si dilatano. Questo è nei programmi della Federcalcio che di quel titolo è e rimarrà proprietaria. La decisione non fa più riferimento all’articolo 52 comma 10 delle Carte Federali.
Ove F.C. Taranto 1927 srl desse dimostrazione, nei termini regolamentari, di aver provveduto al pagamento di quanto dovuto in relazione al debito sportivo e riuscisse ad evitare il fallimento (paletti che al momento sembrano insormontabili), potrebbe presentare domanda di iscrizione ad un campionato organizzato dalla Federcalcio. Gli sarebbe riservata la terza categoria dilettantistica.
Nel merito bisognerà comunque attendere, nella prima decade di luglio, la decisione che verrà assunta in Camera di Consiglio, dal Tribunale sezione Fallimentare, sulla proposta avanzata dal pm nei confronti della Società gestita da Massimo Giove.
Nel caso specifico le procedure concederanno successivamente al Presidente Federale, su delega del proprio Consiglio, di siglare un provvedimento straordinario che permetterà ad un nuovo soggetto, fisico o giuridico, di partecipare, dalla stagione sportiva 2025/2026, al campionato di Eccellenza Regionale in rappresentanza della città dei due mari. Sarà inoltre stabilito l’importo che dovrà essere versato, a fondo perduto, per avere accesso a quella categoria. Agli interessati, che presenteranno la manifestazione di interesse, saranno richieste garanzie di solvibilità, un piano industriale pluriennale ed il rispetto delle condizioni di onorabilità previste dalle norme federali. La scelta, a cavallo della fine di luglio, cadrà su chi sarà in possesso dei titoli migliori. Lecito, nelle procedure, il coinvolgimento del Sindaco di Taranto.
Per quanto attiene al calcio, la volontà della Presidenza Federale, nella programmazione e nelle prossime scelte, è focalizzata su un prodotto di qualità che preveda la pronta risalita della Taranto Calcio tra i professionisti ed un futuro, consolidato e sostenibile, di permanenza nelle categorie che più competono ad una città di oltre duecentomila abitanti.
La disputa nel 2026, nel capoluogo ionico, dei Giochi del Mediterraneo, offre alla città un’opportunità unica, nel suo genere, per mettere a segno un significativo scatto in avanti. Con un distinguo. Nel presente, alla porta di Gabriele Gravina, al quinto piano di via Allegri, non è che ci sia la ressa di chi intende accollarsi la gestione e la rinascita del calcio tarantino. Non è mancata qualche telefonata e qualche visita a livello informativo, sulle modalità e sulle procedure. Concretezza e determinazione, però, da parte di nessuno.
Il tempo, in ogni caso, lavora in favore del territorio e del calcio cittadino. La volontà politico istituzionale e non solo quella prettamente sportiva (che più importa), è di trovare una soluzione radicale e positiva. Ci sarà un nuovo Taranto. Non si possono, infatti, spendere ottanta milioni di euro (di denaro pubblico), per costruire uno stadio all’avanguardia, con il rischio di trasformarlo in una cattedrale nel deserto. Quel pallone tornerà quindi a rotolare.
Ci saranno poi tempi e metodi per affrontare e risolvere, affiancando la civica amministrazione con propositi costruttivi (finalmente), le tematiche, logistiche ed economiche, legate al futuro utilizzo di quell’impianto. Non trascurando che, al di la dei costi, il nuovo Taranto, per riemergere con fondamenta solide e durature, avrà anche bisogno di idonee strutture, esterne, per gli allenamenti della prima squadra e per il settore giovanile.
A proposito del settore giovanile, un imperativo. Sarà indispensabile tenere finalmente alla larga faccendieri e perditempo.