di Vittorio Galigani
“Le casse del club vanno in qualche modo rimpinguate. Per l’esercizio delle attività quotidiane e non solo. In attesa di un closing che passa necessariamente dal rispetto degli accordi. Che passa anche del parere della Federcalcio in virtù di quanto recita l’articolo 20 bis delle Noif in materia di acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico. Uno ‘sbarramento’ che, stante la situazione attuale, appare di non facile aggiramento”
Nel calcio non si sa quello che non si fa. A tutte le latitudini. Lo vado ripetendo da tempo immemorabile. Un detto che si coniuga perfettamente con l’esperienza che sta attraversando il Taranto Fc 1927 Srl. Perché si manifesta sempre qualcuno, che si dice più informato di altri, e sussurra al tuo orecchio indiscrezioni riservatissime. Garantendo sulla loro veridicità. Così si viene a sapere tutto e l’inverso di tutto.
Sono circa cinquanta giorni che assistiamo al rincorrersi delle situazioni più “disparate”. Dall’iniziale tre ruote “Ape…x” del tifoso buontempone che si diverte a distribuire golose anticipazioni sul futuro della Taranto calcio.
Alla cortesia della dipendente della civica amministrazione che, per carenza nell’organizzazione, ha dovuto fare da interprete alle “esternazioni” (poche in verità) di tale signor Mark Campbell. L’inglese pubblicamente presentato, da Rinaldo Melucci, come acquirente delle quote di maggioranza del Taranto calcio.
Alla “esortazione” (di pessimo gusto), dello stesso sindaco di Taranto, che ha invitato Mark Campbell a promettere, ai tifosi del club rossoblu presenti in conferenza stampa, la futura conquista della serie A. Il tutto è stato completato da una “scatenata”, piacevole diretta facebook di una coppia di amici buontemponi (neanche tanto), ben assortiti nello spirito e nella dialettica del territorio, capaci di fare chiarezza su tanti degli argomenti che sollecitano le molte curiosità dei tifosi.
Questa, se volete, la sintesi dell’ambiente calcistico che vivono oggi i colori di quella maglia. Un “illustre” sconosciuto presentato alla città come rappresentante di un Fondo di investimenti “miliardario” americano. Salvo poi imparare che di americano, in effetti, non vi è nulla. Perché il personaggio sarebbe (è stato scritto) da circa un anno l’amministratore di una Apex Lsd (di natura inglese) con scarsissime potenzialità economiche.
Presentato alla città, in pompa magna, a Palazzo di Città, dal Sindaco della città ionica. Quindi una garanzia per tutti i tarantini. Salvo una successiva smentita del primo cittadino. Il “personaggio” gli era stato presentato da Massimo Giove. Ammetterete che, sull’argomento, la confusione, a quest’altezza, regna sovrana.
Una “rappresentazione” inframmezzata da grandi bicchieroni di birra offerti in piazza e pranzi ad una platea “variegata” in uno dei migliori ristoranti della città. Sappiamo quanto sono “attrattive” le pubbliche relazioni in casi del genere. Certamente, all’insegna del “volemose bene”, lo sa anche Mark Campbell.
Nei frammenti di questa rappresentazione “galleggia” la promessa di bonifici mai pervenuti. Servivano per far fronte alle scadenze perentorie dello scorso 16 ottobre. Stipendi ai tesserati ed oneri contributivi conseguenti per i mesi di luglio ed agosto. Si sarebbero evitati deferimenti e penalizzazioni.
Bonifici “istantanei”. Bonifici fatti ieri (l’altro) in Lega Pro. No domenica scorsa sul conto del club. Debbono arrivare prossimamente. Bonifici evidentemente persi nell’etere. Poco poco che viaggiano via mare! Fatto sta che ad oggi, 22 ottobre, sui conti bancari del Taranto non risulta essere pervenuta nessuna provvista. Campbell, in prima battuta ha negato di essere a conoscenza delle penalizzazioni. Salvo, in seguito, ravvedersi. Ora, dopo le sue ultime esternazioni, pendiamo tutti dalle sue labbra.
Ci aspettano quindici giorni di fuoco. Perché le casse del club vanno in qualche modo rimpinguate. Per l’esercizio delle attività quotidiane e non solo. In attesa di un closing che passa necessariamente dal rispetto degli accordi. Che passa anche del parere della Federcalcio in virtù di quanto recita l’articolo 20 bis delle Noif in materia di acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico. Uno “sbarramento” che, stante la situazione attuale, appare di non facile aggiramento.
In mezzo a tale bailamme “fioriscono” le supposizioni. Tutte miliardarie. Non da ultimo, tra i possibili finanziatori del Campbell, i bene informati hanno ipotizzata la presenza di un non meglio identificato finanziere di origini pakistane. Trasferitosi ed affermatosi negli United.La speranza, in questi casi, è sempre l’ultima a morire. Tanto che i tifosi lo aspettavano lunedì scorso a Palazzo di Città. Per quella conferenza rivelatasi poco programmatica e tanto al sapore di burla.
In altri casi si è rasentato l’assurdo. La prossima apertura, in zona Massafra, di un nuovo punto McDonald’s ha alimentato, in taluni,la speranza che al Taranto fosse interessato l’imprenditore più importante del territorio. Mille congetture attorno a una persona che più di tutti conosce i pochi pro ed i tanti contro del suo eventuale coinvolgimento, non solo economico, nella attività calcistica della prima squadra di Taranto.
Nel frattempo il Taranto, la squadra del Taranto, scivola nei bassi fondi di una classifica, virtuale, avara di soddisfazioni. Senza che nessuno se ne accorga. Oppressa da prossime penalizzazioni che ne decreteranno l’abbandono della categoria. Dimenticano tutti, anche Mark Campbell e Rinaldo Melucci, che due inadempienze, riguardanti la stessa stagione sportiva, conducono alla estromissione dal campionato. Giove, nel frattempo, si è chiamato fuori.