Il tecnico della rappresentativa che si è laureata Campione d’Europa, è stato timoniere dei rossoblu nella stagione 2014/2015
Lo sguardo roseo sul futuro offerto dal trionfo dell’Under 17 azzurra, al Campionato Europeo di categoria, coinvolge in qualche modo anche Taranto. Di striscio, magari la sfiora ma ridurre il trionfo italiano, allo stratosferico torneo disputato dai predestinati rossoneri Camarda e Liberali, sarebbe un’ingiustizia nei confronti dell’intera macchina perfetta appuntata da una vecchia conoscenza del calcio a tinte rossoblu. Un uomo, ancor prima che calciatore ed allenatore, ex compagno di squadra di Diego Armando Maradona con la casacca del Napoli, e poi habitué della cadetteria, piazzandosi al centro della mediana tra le altre, di Ancona, Palermo, Lucchese ed Ascoli.
In riva allo Jonio, Massimiliano Favo, ci transita nella stagione 2014/2015, durante i primi vagiti della breve era Campitiello. Serie D, Genchi, Marsili, Prosperi ed Inacio Pià in campo, Francesco Montervino alla prima esperienza da diesse, ed un Taranto, che sfiora, come spesso accaduto, il ritorno tra i prof alle spalle della Fidelis di Gaetano D’Agostino, in seguito estromesso dalla Fase Nazionale dei Play off dopo il 3-1 rimediato contro il Sestri Levante.
A dirigere i rossoblu però, in Liguria non c’era Favo, esonerato a marzo, bensì il tarantino Michele Cazzarò, che era succeduto a Battistini. Nel frattempo, per il buon Max, una carriera in crescendo, con tappa a Campobasso, Vasto e Pagani, prima dell’approdo in Federazione, con gli incarichi nobili delle rappresentative Under 15, 16 e 17, sino al trionfo di Limassol. Una gioia che fa bene al movimento pallonaro italiano, ancora alle prese con un gattopardesco rinnovamento, a pochi giorni dall’esordio all’Europeo di Germania, che ci vede ai nastri di partenza con le mostrine del Campione in carica, ma anche con un grosso bagaglio fatto di legittimi dubbi. Ai posteri, e a Spalletti, l’ardua sentenza.