mercoledì 9 Ottobre 24

Quel pasticciaccio brutto della Lega Pro

di Vittorio Galigani

E pensare che siamo solo alla terza di campionato. Ne va della regolarità del torneo. Le norme chiedono il rispetto delle scadenze nei termini perentori. Non tutti i Club sono in grado di rispettarli. Trapelano voci di corridoio di inadempienze che, ove accertate, rischiano di provocare, in categoria, un terremoto. Girone A e girone C a rischio penalizzazioni. Club con notevoli tradizioni calcistiche sarebbero colpevolmente “responsabili” di talune carenze. Emolumenti pagati in ritardo. Garanzie non ancora depositate. Fidejussioni “farlocche”

La Lega Pro. Il rischio che il percorso possa tramutarsi in un “pasticcio” non è utopia. E pensare che siamo solo alla terza di campionato. Ne va della regolarità del torneo. Le norme chiedono il rispetto delle scadenze nei termini perentori. Non tutti i Club sono in grado di rispettarli.

Trapelano voci di corridoio di inadempienze che, ove accertate, rischiano di provocare, in categoria, un terremoto. Girone A e girone C a rischio penalizzazioni. Club con notevoli tradizioni calcistiche sarebbero colpevolmente “responsabili” di talune carenze. Emolumenti pagati in ritardo. Garanzie non ancora depositate. Fidejussioni “farlocche”.

Sarebbe quest’ultimo il caso, nel girone A, della Triestina. Un club blasonato, quello degli “alabardati”, che nelle ultime stagioni aveva vissuto esperienze negative. Sembrava, con l’ingresso della nuova proprietà, che le negatività fossero state superate. Risolte con investimenti corposi. La Società del presidente Ben Rosenzweing avrebbe però depositato in Lega, tra la sorpresa generale, una garanzia “irregolare”. Per non dire di peggio. Un documento non conforme ai dettami imposti dai regolamenti. Il tutto risulterebbe dagli accertamenti (tardivi?) dei competenti uffici della Lega Pro. Le sanzioni previste sarebbero in quel caso devastanti. Perché un conto è accusare un “ritardo” altro sarebbe essere protagonisti di un “tarocco”.

Difficoltà anche per il Catania e per la Turris, nel girone C. Per il tardivo deposito delle garanzie fidejussorie a copertura dello splafonamento del budget. I siciliani avrebbero risolto in ritardo. Una questione da imputare a un “disguido” legato a operazioni di valuta internazionale. Fatto sta che fonti civiche, vicine alla Società, temono l’arrivo della penalizzazione.

Sappiamo che qualora il massimale di euro 1.000.000,00 (stabilito dalle norme) risulti superato già al 1° luglio 2024, per effetto di precedenti contratti ratificati e valevoli per la stagione sportiva 2024/2025, le società interessate dovevano depositare le prescritte garanzie entro il 9 agosto 2024. Poi. Entro lo stesso 9 agosto scorso andavano consegnate le fidejussioni a garanzia dei contratti, in eccedenza, depositati nel mese di luglio. Entro il 9 settembre quelle relative ai contratti, sempre in eccedenza, depositati nel mese di agosto.

Per gli inadempienti è prevista, dall’articolo 8 comma 1 lettera g), del Codice di Giustizia Sportiva della Federcalcio, la penalizzazione di uno o più punti in classifica. Se la penalizzazione sul punteggio fosse inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso sarà fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente.

Corre questo rischio anche la Turris. Per ammissione stessa del suo nuovo presidente Antonio Colantoni. L’imprenditore campano che, rilevando da poco il Club, si è accollato gli oneri, notevoli, dei corallini. Si era presentato con un ambizioso progetto triennale. Ora, Colantoni, mal sopporta, i mugugni della piazza e dei media locali. Si aspettavano, tutti, un inizio di stagione diverso. Più propositivo negli atti, nei gesti e nella comunicazione.

Poi il Taranto. Non ha ottemperato agli impegni finanziari del primo di agosto.  Retribuzioni di giugno e incentivi all’esodo dei tesserati pagati in ritardo. La sanzione è inevitabile. I deferimenti sono già alla firma. I verdetti seppure “amari” non tarderanno ad arrivare.

Dicevamo. Un pessimo biglietto da visita per l’immagine della Lega Pro. Aggravato dal fatto che si è ancora in avvio di stagione. Se questi sono i presupposti!  Una spinta in più per accelerare il processo di riforma da tempo auspicato. Per (ri)conferire una credibilità, che ora vacilla, alla categoria. Tramutare lo scempio dei sessanta club in una competizione avvincente. Qualificata. Accreditata tra i tifosi. Capace di attirare l’attenzione egli investimenti di aziende sponsor. Capace del rispetto istituzionale della massima serie. Capace di essere, finalmente, sostenibile. Vedere per credere.

Tornando all’aspetto prettamente agonistico del campionato. Girone C vivace ed imprevedibile nelle aspettative iniziali. In affanno qualche squadra partita con i favori del pronostico. Al contrario sugli scudi alcuni degli outsider. Su tutti Picerno, Cerignola e Sorrento. Tutte tirano il gruppo in compagnia del Catania.

Impressionante la quaterna della rivelazione Monopoli al malcapitato Foggia. Da ammirare la continuità del Sorrento. In “paradiso” nonostante non possa giocare nel campo amico per carenza della propria struttura. Inarrestabile la marcia da primo della classe del Picerno. La conferma del solido Cerignola che scala la classifica a suon di risultati.

Catania mostra i muscoli anche in casa della Juventus New Generation. Al di la di ogni situazione extra campo grandi meriti vanno alla coppia Faggiano/Toscano. Capaci, entrambi, di gestire una situazione iniziale di grande disagio ed imbarazzo.

Benevento scoppiettante nel gioco e nel risultato si accomoda a ridosso delle prime. Trapani che non ti aspetti, dopo lo scivolone interno e la forza dell’avversario di turno. Vince in casa di un Crotone sotto tono ed al momento ridimensionato. Immagino il rammarico di Raffaele Vrennache la classifica non gratifica il reale valore del gruppo squadra che ha allestito. Il vulcanico presidente dei siciliani, Valerio Antonini, in virtù dello splendido successo (ma non solo), conferma Sasà Aronica sulla panchina granata.

Meraviglia vedere l’Avellino nella parte bassa della classifica. Tifosi scontenti ed in subbuglio. La famiglia D’Agostino (padre e figlio), delusa dalle prestazioni e dai risultati. Medita il ribaltone. Per il momento, però, il tecnico Pazienza ed direttore Perinetti, dai più indicati come colpevoli del mediocre “andazzo” finanziario, tecnico e sportivo restano al loro posto. Confidando in un immediato riscatto.

Cavese in linea con le aspettative. Un plauso particolare al Messina. Peppino Pavone non smentisce il suo fiuto. “Confeziona” talenti. Lo ha sempre fatto. Sei degli undici mandati in campo da Giacomino Modica, nella rotonda vittoria di venerdì sera, erano “under”.

Altamura gioca, si fa apprezzare, ma non concretizza. Non merita di essere fanalino di coda. C’è da rimboccarsi le maniche.

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